sunshine88 |
|
| Uno sguardo attento da parte dell'uomo la ispezionò non appena la donna ebbe terminato di pronunciare le sue ultime parole. Non che la cosa la stupisse nè preoccupasse, era più che naturale che il Ministro volesse rendersi conto fin da subito delle persone con cui aveva a che fare... e con una richiesta come la sua, diventare Auror, la cosa era ancora più comprensibile.
Il Ministro si alzò dalla poltrona e con un cenno di cortesia le diede il benvenuto in ufficio: la donna sorrise lievemente senza aggiungere nient'altro, i convenevoli non erano mai stati il suo forte. La seconda persona che mi chiede un posto da Auror... Sunshine assimilò quelle parole in un attimo, appena in tempo per sentire il ministro continuare il discorso in maniera vagamente confusa. Sunshine attribuì quell'attimo di smarrimento allo stress dovuto alla recente elezione: le voci che circolavano nel ministero l'avevano tenuta informata sull'elezione del nuovo Ministro della Magia da pochissimo tempo, anche se le questioni politiche le erano sempre state piuttosto indifferenti.
"Perchè vuole diventare Auror?" la domanda la riscosse dai suoi pensieri, colpendola come una ventata di aria gelida. Senza parlare la donna si sedette alla poltrona che il Ministro le aveva indicato, stringendo ancora a sè la cartellina in pelle.
Il passato le tornò alla mente come un'ondata improvvisa, e con fermezza la giovane donna tentò di ricacciarlo indietro prima che una qualsiasi espressione potesse disegnarsi sul suo volto, impassibile. Non avrebbe parlato di John, mangiamorte o magia oscura: non in quel momento almeno, non ancora. Scrutò con attenzione il volto del Ministro, non sapendo ancora se potersi fidare di lui o meno. "Credo, Signore, che sia giunto per tutti noi il momento di fare una scelta: tutti sappiamo che le forze oscure non sono scomparse, stanno solamente attenendo nell'ombra il momento più adatto per tornare e fortificarsi. Il bene o il male, è solo questo il punto. Ciò che ho visto lavorando all'Ufficio Misteri ha fatto crescere in me la sensazione sempre più forte di dover fare qualcosa per ciò in cui credo... e so che diventare Auror, signor Bickerstaff, è il modo migliore per farlo" conculse, fermamente convinta di ciò che aveva appena detto.
I motivi personali bè, quelli potevano attendere.
|
| |