Hogwarts New Age 2.0

MINIQUEST Una brutta storia, Organizzatore: Marzhabul. Masterata da: Marzhabul

« Older   Newer »
  Share  
sunshine88
view post Posted on 6/9/2010, 19:52




*Pof*

Con un sonoro schiocco la donna si materializzò nel bel mezzo di Nocturn Alley.
La sera stava ormai calando, e i tetri vicoli del più pericoloso quartiere magico si animavano già di loschi figuri incappucciati o dall'aspetto poco raccomandabile.
La luce verdastra dei radi lampioni posti agli angoli delle strade gettava inquietanti bagliori sulle porte sgangherate delle botteghe, e colorava i grandi lastroni in pietra posti a lastricare le strade di scure ombre che danzavano come spettri.

Sunshine McLane si strinse nel leggero mantello blu che indossava, assicurandosi con un impercettibile movimento della presenza rassicurante della sua fidata bacchetta.

Dietro di lei, dei passi si avvicinavano con cadenza regolare, fino a interrompersi a breve distanza da lei.
Il momento era arrivato, lo sentiva.
Si voltò lentamente: di fronte a lei uno sconosciuto la fissava, immobile esattamente come lei.
Sunshine lo osservò senza fiatare. Quell'uomo doveva essere la voce che aveva sentito poco prima al telefono, anche se ancora non riusciva a spiegarsi come la potesse conoscere.

Una lunga cicatrice attraversava trasversalmente il volto malandato dell'individuo, privo dell'occhio sinistro, e un'incolta barba chiara copriva la parte bassa del viso, fino a dove il lungo mantello si chiudeva con un alto colletto.
L'alta e possente figura appariva in contrasto con l'esile bastone su cui poggiava il peso, nella sosta.

Nel silenzio, il gelido occhio azzurro dell'uomo la fissava, penetrante come una lama affilata.
 
Top
-Prometheus-
view post Posted on 8/9/2010, 12:09




« Eccola, è sicuramente lei.»
Una donna materializzata nel bel mezzo di Nocturn Alley, sola, intimidita, prudente. Poteva scommettere che sotto quel mantello stava tenendo ben stretta la bacchetta.
Ah, le pregiate bacchette di Olivander! Non ne aveva più una da quando l’avevano espulso da Hogwarts, tempo addietro. O meglio, non ne aveva più una registrata regolarmente. Ghignò, tra sé e sé. Era sempre stato un cattivo ragazzo…
Si avvicinò a lei, calcando il passo in modo che la sentisse. Voltatasi le sorrise, mostrando i denti ingialliti. Era un modo per, come dire, mostrare il suo lato amichevole. Si strinse nel suo cappuccio, cercando di nascondere il viso tumefatto.
L’unico occhio azzurro nel frattempo la scrutava, partendo dal basso per andare verso l’alto.
« Sunshine McClane! La sua bellezza precede la sua fama!» esclamò, tirando su con il naso. Quello doveva essere un complimento.
« Ho un problema, seguimi.» fece immediatamente. Non aveva tempo per farsi ammaliare dall'aspetto esteriore di quella femmina, anche se in altre occasioni ci avrebbe fatto su un pensierino.
« Ma fallo standomi lontano. Da queste parti anche i muri vedono.» aggiunse, con un ghigno.
Già, perché da quando aveva patteggiato per non esser rinchiuso ad Azkaban era diventato un informatore per gli Auror. E lì a Nocturn Alley quel genere di persone passavano sempre un mucchio di guai…
Si avviò verso un vicolo, dando le spalle alla ragazza. Cercava di camminare in fretta, per quanto potesse farlo in quelle condizioni. Il bastone che teneva era diventata la sua seconda gamba, dal momento che di quella sinistra –di carne- gli restava ben poco.
Guardava a sinistra e a destra, di tanto in tanto, verificando che nessuno lo seguisse. Alle spalle era coperto da un'Auror, non aveva bisogno di voltarsi.
Svoltò a destra, per imboccare poi la prima strada a sinistra. Si fermò di fronte ad un locale, la cui insegna lasciava poco spazio all’immaginazione: ‘IL BORDELLO’. Erano arrivati. Tirò fuori un mazzo di chiavi e aprì la porta. Entrò, verificando prima che nessuno stesse guardando. Attese la ragazza all’interno.

Edited by Marzhabul - 8/9/2010, 15:14
 
Top
sunshine88
view post Posted on 8/9/2010, 17:55




Una smorfia simile a un ghigno si disegnò sul volto della donna non appena l'uomo pronunciò le sue prime parole.
Sapeva bene che il suo aspetto l'avrebbe sempre fatta sembrare molto più debole e innocua di quanto in realtà non fosse... e la cosa non le dispiaceva affatto.

Dall'atteggiamento dell'uomo intuì immediatamente che non c'era per lei alcun pericolo, almeno non da parte sua: l'agitazione provata nel momento della materializzazione si era già affievolita, per lasciare il posto ad una strana sensazione di sgomento. Poteva trattarsi soltanto di un brutto presentimento, ma l'istinto le ripeteva insistentemente che in quel posto non avrebbe trovato nulla di buono.

Senza parlare si incamminò veloce alle spalle dell'uomo, che le intimò di seguirlo ad una certa distanza. Fare domande non sarebbe servito a nulla, e di certo farsi vedere in compagnia di un Auror a Nocturn Alley non era consigliabile...
Con rapido gesto la donna si portò il cappuccio del mantello fin sul volto, nascondendone gran parte: qualcosa le diceva che nonostante niente indicasse il suo ruolo, molti avrebbero potuto benissimo intuire chi lei fosse.

I due attraversarono una serie di vicoli angusti e maleodoranti, fino a giungere a quella che era, senza alcun dubbio, la loro destinazione.
Le grosse chiavi dell'uomo girarono nella vecchia serratura in legno, e con un sordo rumore la porta si aprì rivelando un salone buio e deserto.

Sunshine seguì l'uomo all'interno, e non appena scesi i pochi scalini che conducevano al di sotto del livello della strada la porta alle sue spalle si chiuse con un tonfo.
Un sussulto attraversò la schiena della ragazza, che abbassò il cappuccio del mantello e, lanciando un rapido sguardo al luogo, constatò di essere completamente sola, con l'uomo.
Strano, per un luogo frequentato come un bordello.

Il chiarore di un lampada ad olio accesa dal suo accompagnatore rivelò uno spazio assai più grande di quanto la donna avesse immaginato.
Un lungo bancone in legno affiancato da sghembi sgabelli in ottone portava ancora i segni delle recenti bevute degli avventori: bottiglie di liquori, alti bicchieri e macchie di cibo indicavano che tutto doveva essere rimasto invariato, dall'ultima apertura.
Il resto della stanza non era in condizioni migliori: sui bassi tavoli rotondi affiancati da sedie in legno c'erano ancora mazzi di carte sparpagliate, fiches e ancora altre bottiglie.
In un angolo, alcune sedie ammassate su un tavolo e contro il muro indicavano con inequivocabile chiarezza i segni di una rissa.
Alle pareti, pressochè ovunque, grandi specchi sporchi e opachi erano intervallati da poster che non lasciavano dubbi sullo scopo del locale.
Al lato desto del bancone, infine, una vecchia scala di legno dall'aria malconcia conduceva ad un piano superiore... di cui non era difficile immaginare l'utilizzo.
 
Top
-Prometheus-
view post Posted on 10/9/2010, 12:11




« Ho dovuto chiudere il locale e far andare via i clienti, inventando una scusa.» fece l'uomo, notando lo sguardo quasi stranito della ragazza.
«Ora seguimi, ti mostro il luogo del delitto aggiunse, calcando particolarmente le ultime parole della sua frase. Ghignò, divertito. L'Auror non aveva fatto domande e ora il motivo della sua presenza in quel luogo le piombava addosso come un macigno. Omicidio.
Salì le scale, tenendosi stretto al sudicio corrimano. Arrivato al piano di sopra proseguì in uno stretto corridoio polveroso, dalla moquette di un rosa sbiadito -probabilmente un tempo era rossa- e si fermò alla seconda stanza a sinistra.
Tirò fuori il solito mazzo di chiavi. Un rumore metallico indicò che la porta era stata aperta.
Entrò, mettendosi da parte, in modo da far esaminare il tutto alla giovane Auror.
Un uomo giaceva per terra, con il volto rivolto verso il pavimento. Nessuna macchia di sangue, nessun segno di lotta all'interno della stanza. Era evidente la tipologia d'omicidio con cui avevano a che fare...
« Eccoci qui! Quest'uomo ha prenotato la stanza verso le 22... Ed è salito da solo. Dopo qualche minuto è stato raggiunto da un tizio incappucciato. Non ho visto il suo volto o, se l'ho visto, sicuramente non saprei riconoscerlo. Per me l'importante è che la gente paghi, parliamoci chiaro!» fece, cambiando tono di voce. Iniziava a sudare freddo.
Gurdando il volto della ragazza, sicuramente adirata per la sua mancanza, si affrettò ad aggiugere qualcosa.
« Non voglio avere alcun genere di problema... Io... Beh, non ci guadagno nulla a fare la spia per voi del Ministero! In qualche modo devo pur vivere no?! E diciamo che quest'attività non è proprio in regola... » fece, abbozzando un sorrisetto che doveva essere un gesto d'intesa.
« Promettimi di non fare riferimento a me nel rapporto.. Prendilo come... Favore personale.» .
Detto questo proseguì con la sua 'testimonianza'.
« L'uomo incappucciato è uscito subito dopo. Forse erano passati 10-15 minuti. Qua a Il Bordello non è una novità la 'toccata e fuga'.» fece, ghignando.
« In ogni caso, la stanza era prenotata per due ore e gliel'ho lasciata. Scaduto il tempo, sono andato a bussare, ma non mi ha risposto nessuno. Ovviamente mi sono insospettito e sono entrato... Ed eccoci qui.» concluse, dando un colpo di bastone al pavimento, come per indicare la fine del suo discorso.
« Ho già controllato. Nessun documento, nessun pezzo di carta, neanche un galeone! Solo la sua stupida bacchetta, che gli ho lasciato addosso!» esclamò, con fare indignato. Se doveva morire nel suo locale, almeno che fosse morto lasciando una cospicua eredità!
« In ogni caso, mi sembra un volto familiare. E' un personaggio famoso?» chiese, dimenticando il tono che aveva avuto poco prima. Se non si era subito sbarazzato del corpo era proprio per questo motivo: a lui ricordava qualcuno. Qualcuno di talmente importante che, qualora fosse sparito, l'intera Inghilterra Magica si sarebbe mobilitata per ritrovarlo.
 
Top
sunshine88
view post Posted on 15/9/2010, 12:56




E così quell'uomo era il gestore del locale.
Sunshine era più che certa che ci fosse ben poco di legale in quel posto, ma d'altronde quella era la norma per Nocturn Alley... e poco le importava.

Quando l'uomo pronunciò la parola delitto, la strana sensazione che aveva provato fin dal suo arrivo prese corpo. Ecco qual'era la faccenda urgente e delicata da sistemare. Ma perchè mai in un posto come quello quell'uomo aveva pensato di chiamare lei, un Auror, a risolvere la situazione? Sarebbe stato molto più semplice far sparire il corpo, se si fosse trattato di un qualunque cliente del bordello ucciso. Qualcosa non tornava...

La donna seguì in silenzio il suo informatore per le scale, mantenendosi a debita distanza dal sudicio corrimano in legno. Calpestò la malridotta moquette rossastra del piano superiore e, non appena l'uomo aprì la porta, si ritrovò sul luogo del delitto.

Di nuovo quella strana sensazione le causò un brivido lungo la schiena.

La stanza era in ordine, non doveva esserci stata lotta.
Mentre l'uomo le riferiva le circostanze del delitto, l'Auror osservò attentamente ogni particolare, in cerca di un qualsiasi indizio.
La dinamica dell'evento sembrava indicare un banale omicidio negli ambienti malsani di Nocturn Alley, probabilmente a seguito di una notte con una prostituta finita in tragedia per qualche motivo ancora sconosciuto.
Ma l'uomo incappucciato, l'assenza di lotta, di sangue, di un qualsiasi segno di un omicidio non premeditato suggerivano che doveva esserci qualcosa di molto diverso, dietro la storia di quel corpo esanime.
In particolare, le ultime parole del suo informatore la colpirono: una persona famosa...

Sunshine McLane si avvicinò con cautela al cadavere: un lungo mantello pulito mostrava chiaramente che non poteva esserci alcuna ferita sul corpo, e l'unico oggetto ben visibile, poco distante dalla mano destra dell'uomo, era una bacchetta.
Una bacchetta già vista, da qualche parte...
Inginocchiandosi accanto all'uomo, la ragazza lo voltò per vederne il volto.

Non poteva essere lui. Non era possibile.

Come in un flash rivide il loro primo incontro, quando lei stessa si era recata nel grande ufficio di Hogwarts per conto del Ministero... uno dei suoi primi incarichi.
Allora come oggi, i grandi occhi del Preside la fissavano, ora però privi di qualsiasi luce.

Con uno scatto si risollevò da terra. La persona che giaceva ai suoi piedi era senza alcun dubbio il preside di Hogwarts, ed era altrettanto certo che il suo omicidio non era stato nè casuale nè improvviso.
E questo avrebbe portato con se una serie di inevitabili conseguenze.
Senza esitare puntò la bacchetta contro il cadavere del Preside, e pronunciando sotto voce una breve formula in latino osservò il corpo circondarsi di uno sfavillio azzurro, per poi scomparire nel nulla.
Materializzarlo in un posto più sicuro era, in quel momento, la cosa più saggia da fare... e il Quartier generale degli Auror al Ministero era senza dubbio il posto migliore.

"L'identità di quest'uomo al momento non può essere rivelata, credo mi possa capire. Non farò nessuna citazione della sua esistenza nel mio rapporto, ne può star certo" disse, rivolta al suo informatore.
Dal suo racconto di poco prima era facile dedurre che non ne sapesse nulla più di lei: non aveva visto in viso l'uomo incappucciato, e di sicuro non era a conoscenza della dinamica del delitto.

"Il Ministero la ringrazia per la collaborazione" disse la donna, facendo scivolare una sacchetto di galeoni nella mano sinistra dell'uomo.
"E ora, se non le dispiace, vorrei esaminare questa stanza da sola... quando avrò finito chiuderò tutte le porte alle mie spalle, non c'è alcun bisogno che lei rimanga. E vedrà che prima riuscirò a fare il mio lavoro, prima lei potrà riaprire il locale ai suoi clienti"

Il denaro avrebbe comprato il suo silenzio, ne era certa.

 
Top
-Prometheus-
view post Posted on 16/9/2010, 14:01




CITAZIONE
« L'identità di quest'uomo al momento non può essere rivelata, credo mi possa capire. Non farò nessuna citazione della sua esistenza nel mio rapporto, ne può star certo. »

L'uomo annuì, soddisfatto. La sua piccola scenata aveva sortito gli effetti desiderati. Ma era evidente che la giovane Auror aveva riconosciuto il cadavere. L'identità non poteva essere rivelata. Il tizio finito all'aldilà era un pezzo grosso, il suo intuito non aveva sbagliato.
CITAZIONE
« Il Ministero la ringrazia per la collaborazione »

Fece la ragazza, facendo scivolare un sacchetto tintinnante nella sua mano sinistra. L'uomo rimase quasi stupito dal gesto, restando senza parole.
CITAZIONE
« E ora, se non le dispiace, vorrei esaminare questa stanza da sola... quando avrò finito chiuderò tutte le porte alle mie spalle, non c'è alcun bisogno che lei rimanga. E vedrà che prima riuscirò a fare il mio lavoro, prima lei potrà riaprire il locale ai suoi clienti. »

Ripresosi, l'uomo ghignò, evidentemente contento dell'accordo pattuito.
Quella ragazza sapeva fare il suo mestiere. Ma soprattutto sapeva come trattare con gente come lui: un avanzo di galera, finito a Nocturn Alley a gestire un bordello e a fare l'informatore per pochi spiccioli.
« Tutto ciò che vuole, milady. » fece, esibendosi in un inchino goliardico e porgendo il mazzo di chiavi all'Auror.
Fatto ciò, le diede le spalle e s'incamminò zoppicando verso l'uscita della stanza, chiudendo la porta dietro di sè. In lontananza si poteva sentire il rumore dei suoi passi che scendevano le scale, accompagnati dal rumore sordo del bastone che sbatteva contro le assi incrinate del pavimento.
 
Top
sunshine88
view post Posted on 16/9/2010, 14:19




In silenzio Sunshine osservò l'uomo allontanarsi dalla stanza.
Era certa che non avrebbe parlato... e comunque nessuno a Nocturn Alley avrebbe considerato un delitto in un bordello un evento raro.
Il preside Courteney non era stato riconosciuto, e ora il suo cadavere si trovava al sicuro, lontano da quella squallida camera a ore.

La donna attese finchè non sentì i passi dell'informatore e il sordo rumore del bastone che batteva a terra allontanarsi e sparire.

La camera era in ordine, per quanto i pochi e malridotti mobili poggiati contro i vecchi muri scrostati dessero un aspetto tutt'altro che curato.
Nessun segno di lotta, nessun inidizio di quello che poteva essere successo lì dentro.
L'unica piccola finestra era coperta da una sudicia tenda rossa, e la scarsa luce nella stanza era garantita da una lampada a olio sempre più opaca.

Osservò con attenzione ogni dettaglio: il letto doveva essere stato messo fuori posto per indicare un incontro con una prostituta del locale e nascondere l'omicidio dietro una banale rissa da malviventi.
Ma il preside di Hogwarts non sarebbe mai andato in un posto del genere, se non per un motivo ben preciso...
E quel misterioso uomo incappucciato, che aveva raggiunto Courteney in quella stanza per lasciarla poco dopo, indicava senza alcun dubbio che dietro all'apparente squallore di quella morte c'era qualcosa di molto più serio.

Chi mai poteva volere la morte della massima autorità di Hogwarts?

Sunshine si chinò a raccogliere la bacchetta del preside, rimasta ancora a terra davanti a lei.
Se la passò tra le mani, osservando con malinconia il lucido legno che per un'intera vita doveva essere stato compagno dell'uomo.

Con un rapido gesto rabbioso la donna estrasse la propria bacchetta dalla cintura, e in silenzio si smaterializzò, scomparendo in un sonoro schiocco.

Chiunque fosse stato a togliere la vita a Ryder Courteney l'avrebbe pagata cara.
 
Top
6 replies since 6/9/2010, 19:52   111 views
  Share