| Rosso. Vedeva tutto rosso. La ragione la stava per abbandonare, ma lei ostinatamente cercava di trattenerla a sé, nel suo corpo, nella sua testa. Non poteva perdere così il controllo. Aveva imparato nel corso degli anni a controllare la sua fame. E adesso? Si stava lasciando andare alla sua vera natura come se niente fosse. No, non poteva. Doveva trattenersi, doveva cercare di controllarsi. Ma era tutto così difficile... Era stanca, affamata. Doveva mangiare, bere il sangue di qualcuno, il sangue di un umano. La sola idea eccitò la giovane Hikari. Sangue umano. Da quanto tempo non ne assaporavo il sapore? Da quanto tempo non sentiva il sangue di umano scorrerle nelle vene, rinforzarla, rinvigorirla? Era passato tanto, troppo tempo. Fame. Rosso. Più la sua fame aumentava più la giovane sentiva i suoi sensi accuirsi. Forse era solo più concentrata a cercare una vittima. Già, ma dov'era? Quanto tempo doveva aspettare?
Hikari, veloce, vagava da un albero all'altro, raccogliendo ogni informazione di presenza umana che quel luogo le offriva. Sembrava che qualcuno fosse entrato recentemente, ma ormai non c'era già più, non sentiva la sua presenza. Che fosse sola in quella foresta tetra? No, non poteva essere. Qualcuno c'era di sicuro. Doveva esserci! La giovane ragazza minacciava di perdere il controllo da un momento all'altro. No, non poteva succedere tutto questo. E allora perchè tutto ciò che si trovava di fronte a lei diventava sempre più rosso? Come poteva una ragazza come lei, simile a un angelo sceso dal cielo agli occhi di quegli stolti umani, trasformarsi tutto d'un tratto in una belva assetata di sangue? La soluzione era semplice: perchè è un vampiro, è la sua natura.
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