Hogwarts New Age 2.0

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Daddolo_
view post Posted on 17/3/2011, 13:50




SPOILER (click to view)
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Se Alyssa non si trovava in Sala Grande il posto più ovvio in cui avrei dovuto cercare sarebbero stati i sotterranei, la sua Sala Comune, di lì sarebbe passata prima o poi.
Fremevo d’eccitazione mentre scendevo gli stretti gradini che conducevano nella parte interrata del castello. Il piccolo ed angusto corridoio in cui mi trovavo era poco illuminato dalle torce appese al muro, lungo il quale scorrevano goccioline d’acqua sulle macchie d’umidità.
Svoltai l’angolo per trovarmi in un corridoio leggermente più ampio ma sempre spoglio di una qualsivoglia decorazione, che essa fosse un quadro o una scultura.
La strada del corridoio svoltava in una curva, dall’altra parte rispetto a dove mi trovavo io, così da impedirmi la visuale. Un paio di studenti arrivarono proprio da dove stavo guardando, dandomi la conferma che la Sala Comune di Serpeverde non era poi così lontana. I due ragazzi, che sembravano avere la mia età, mi passarono accanto squadrandomi, io lanciai loro uno sguardo furente che sostennero senza problemi, ma non si attardarono per scoprire cosa ci facesse un Tassorosso nei paraggi. Tanto meglio per loro.
Mi incamminai nella direzione da dove erano sbucati i Serpeverde. Camminavo a passo sostenuto, non vedevo l’ora di poter urlare contro Alyssa, distruggerla e lasciarla lì, inerme e combattuta.
Mancavano veramente pochi passi, che ricoprii quasi correndo, svoltai quella curva e rimasi deluso dal vicolo cieco che mi si parò davanti. Nessuna traccia di porte o passaggi, né di un Serpeverde e né, tantomeno, di Alyssa. C’erano due armature erette da una e dall’altra parte del corridoio e nient’altro.
Eppure doveva essere lì, per forza, la Sala Comune era vicina, lo sentivo, e avrei trovato il modo per accedervi o quanto meno di far uscire chi mi serviva.
Passai più di mezzora a far scivolare le mani sul muro umido o a rigirare le armature in cerca di un qualsiasi passaggio segreto, ma niente era stato efficace. L’ira che già ribolliva dentro di me ruggì ancor più furiosa.
DOVE SEI?!” Urlai arrabbiato, scagliando un potente calcio contro l’armatura più vicina, che cadde a pezzi con un frastuono irritante. “ESCI FUORI!
Sapevo che lì c’era qualcosa che permetteva ai Serpeverde di accedere alla loro Sala di ritrovo, ma non riuscivo a trovarlo. Cominciai a camminare nervosamente qua e là per il corridoio, non sopportavo più quel peso che premeva contro il mio petto, ero fuori di me e persi la ragione.
SEI UN’OPPORTUNISTA! E’ PASSATO UN MESE, UN MESE! NON MI HAI DETTO MEZZA PAROLA DALL’ULTIMA VOLTA, MI HAI EVITATO TUTTO IL TEMPO SENZA MOTIVO PER COLPA DEL TUO STUPIDO ORGOGLIO! NON HAI CAPITO UN ACCIDENTE DI ME, E MAI LO FARAI, SEI SOLO UNA BAMBINA, IMPARA A COMPORTARTI DA ADULTA!
Le parole mi uscivano senza un motivo, volevo solo farglielo sapere, e se era nei paraggi mi avrebbe sentito, doveva sapere l’odio che provavo nei suoi confronti.
L’ira mi travolgeva come un fiume in piena, avevo voglia di prendere a pugni qualcosa, sentirla rompere sotto le mie mani, che in quel momento tremavano dalla rabbia. Feci a pezzi la seconda armatura, ma questa volta qualcosa andò storto: caddi a terra anche io, le mani strette sulla testa per cercare di placare il forte dolore pungente che mi aveva colpito improvvisamente. Accasciato a terra sentii il mondo girare intorno a me e svenni.

[…]

Quando mi ripresi c’era qualcuno vicino a me, cercai di aprire gli occhi a fatica ma vedevo tutto sfocato, mi girava la testa ed ero sudato dalla testa ai piedi . La persona china su di me cercò di aiutarmi, istintivamente allungai un braccio verso di lei, che lo prese tentando di alzarmi, ma con uno scatto improvviso, che non sapevo da dove veniva, la sbottai e mi alzai da solo.
So camminare, grazie.” Dissi con un tono di cattiveria, per niente voluto. Mi pentii subito di aver risposto così male, ma non volli voltarmi per scusarmi. La mia vista offuscata lentamente si stava riprendendo e io, confuso, ci misi qualche secondo per realizzare che ero nei Sotterranei. Mi avviai lungo il corridoio, aggrappato al muro per non cadere. Stava succedendo ancora qualcosa dentro di me, mi sentivo d’un tratto senza forze e un momento dopo sempre debole, ma con la voglia di spaccare il mondo dalla rabbia.
Lungo le scale che portavano al piano terra una persona familiare mi superò, ma non le prestai attenzione, anche se mi sembrò che lei mi avesse guardato con insistenza per un paio di secondi prima di lasciarmi lì a salire faticosamente i gradini. Forse era quella che voleva aiutarmi poco prima.
Lentamente cercavo di raggiungere la mia Sala Comune, non sapevo cosa mi fosse successo, sapevo solo che volevo gettarmi sul letto e lasciare che tutto quello finisse, pregando di non soffrire tanto quanto nel momento in cui era iniziato .



SPOILER (click to view)
Fine xD
 
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0 replies since 17/3/2011, 13:50   82 views
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